Bio

emilia-marasco-aboutForse, se riuscissi a dire chi sono in queste poche righe, non scriverei romanzi. Sì, perché io scrivo. Scrivo da sempre. Questo lo dicono quasi tutti gli scrittori (e di solito è vero), ma ormai è un’affermazione scontata e, di conseguenza, consumata. Cerco di trasformare questa dichiarazione - scrivo da sempre - in brevi flash.

Fantasia, sui Pigna extra large.

Genova, fine anni ‘60, inizio anni ‘70. Scrivevo d’estate. Appena finita la scuola, andavo dal cartolaio sotto casa e compravo un quaderno Pigna extra large, con un numero di pagine che lo faceva somigliare a un libro, e incominciavo il romanzo che, per tutta l’estate, sarebbe stato lo spazio nel quale rifugiarmi, il luogo della fantasia.

Un grande maestro, proprio in casa.

Ho affrontato molto presto letture impegnative. Il mio maestro di scrittura è stato mio padre, senza dubbio: faceva il giornalista ed era un lettore forte. Anzi, fortissimo. In ogni momento della mia formazione, ho potuto sempre contare sulla sua Olivetti - Lettera 32 e a quattordici anni – frequentavo la IV ginnasio – ho scritto il mio primo articolo, pubblicato dopo la prova di un editing spietato. Da quell’editing e dai successivi ho imparato molto.

A diciotto anni avevo scritto abbastanza articoli da poter richiedere l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti.

Arte e scrittura: binomio fantastico.

Genova, fine anni Ottanta. ExArte era un giornale, un tabloid mensile con una redazione di giovani che avevo aggregato intorno a un’idea: un giornale con informazioni e riflessioni sulle arti a Genova, dalle mostre al teatro, dalla musica alla danza. Un giornale indipendente, una bellissima avventura durata tre anni e trenta numeri di otto pagine. Quei giovani, compresa me, hanno avuto la possibilità di far vedere quello che sapevano fare e, quasi tutti, hanno continuato a scrivere o hanno comunque sviluppato un progetto creativo.

Nella narrativa come una primipara attempata.

E arriviamo ai romanzi. Alla presentazione del mio primo libro ricordo di aver detto: “sono una primipara attempata”. Come vi ho detto, scrivevo da sempre, ma giungevo alla pubblicazione a quasi cinquant’anni.

Poi sono andata avanti, ma sempre senza fretta, per ogni romanzo che pubblico un altro è in un cassetto come lavoro di transizione, utile solo per me. La scrittura è fatta di esercizio, di prove, è, in fondo, un’avventura.

L'accademia, l'arte e l'officina.

Genova, 2012. Riprendo il mio insegnamento di Storia dell’Arte contemporanea dopo quasi dieci anni trascorsi con il ruolo di direttore dell’Accademia Ligustica di Belle Arti. Ritorno ad avere più tempo libero, ma forse il desiderio di utilizzare un background in un ruolo di ideazione e organizzazione, mi spinge a maturare un progetto: una scuola di scrittura.

Condivido l’idea con un’altra scrittrice, Claudia Priano, e insieme creiamo Officina Letteraria che ha appena compiuto quattro anni di vita.